TEATRO DUNI

LUNEDÌ 15 OTTOBRE 2018 | 17:25

PRONTO PER LA VENDITA

Matera, il cine-teatro Duni all’asta, scattato il pignoramento

La vicenda è la conseguenza di un lungo contenzioso con un privato

 PASQUALE DORIA

Matera, il cine-teatro Duni all'asta, scattato il pignoramento

(Foto Genovese)

Ricordiamo che fino a non molti giorni fa la proprietà era nelle mani degli eredi del prestigioso luogo in cui intere generazioni di materani hanno imparato a sognare, soprattutto con l’aiuto del grande schermo. Poi, per usare una metafora fin troppo nota, è capitato che una innocua «palla di neve» abbia finito per trasformarsi in una vera e propria valanga. Per quanto, non tutti gli eredi sembrano di questo avviso, anzi, pensano il contrario, di non essere stati affatto travolti.
Ma andiamo per ordine. Tempo fa, una perdita di acqua ha involontariamente danneggiato l’attività commerciale di uno dei confinati del Cine – Teatro. All’epoca, il privato si rivolse tramite i suoi legali, ai proprietari del Duni – che non sono pochi – per il risarcimento dei danni subiti. La richiesta tuttavia, per chissà quali motivi, è stata procrastinata a lungo, forse del tutto dimenticata. Nel frattempo sembra che non sia stata trovata una soddisfacente forma di accordo tra le parti interessate. L’esercente, tuttavia, non ha inteso recedere dal suo intento ed è andato avanti per la sua strada. Un percorso giudiziario non certo prevedibile agli albori del suo avvio che, in mancanza di risposte di qualsiasi tipo, ha indotto il magistrato a procedere con il pignoramento del bene. Provvedimento che è scattato unitamente alla nomina di un custode giudiziario della struttura che si affaccia a cavallo tra via Roma e via Lucana.
Il passo successivo, che al momento non è ancora noto a livello di calendario, sarà quello di mettere all’asta il Cine – Teatro, avendo il magistrato dato mandato al custode giudiziario, lo scorso 25 settembre, di mettere in vendita la struttura immobiliare in questione. È presumibile che sia già stata comunicata ai soci la perdita della loro titolarità circa la proprietà del bene. A questo punto, è invece noto che il Comune ha già da tempo approntato una perizia, che nel frattempo non è cambiata. L’ente locale può disporre di circa 3,5 milioni di euro di fondi pubblici per poterla acquisire alla sua proprietà. In che modo? Mettendo direttamente sul piatto le risorse rese disponibili con nota del 16 febbraio del 2017 dall’Agenzia del Demanio di Roma che, per la precisione, notificò in 3 milioni e 422 mila euro il valore dell’immobile.
A questo punto spetta all’ente locale decidere se partecipare o meno all’asta. Si parte dal valore della metà della stima del bene e si potrà capire meglio cosa accadrà nei prossimi giorni. Sottratte eventuali spese, non solo nei confronti del privato – che, in realtà, vanta una somma modesta – le somme utilizzate dal Comune per l’acquisizione dell’immobile, o da altro soggetto, verranno divise, a seconda delle quote possedute, tra a ognuno dei legittimi proprietari. Per come si stavano mettendo le cose, a alcuni di loro questa soluzione non dispiace chissà quanto, se non altro potrebbe porre fine a una vicenda che va avanti ormai da anni.

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