a cura della Dott.ssa Stefania Cacciani
responsabile Dip. di psicologia Cassa Mutua Dentistica
La medicina è considerata da sempre una scienza “dura” quindi forte mentre la psicologia una scienza “morbida” ossia più debole dove le due possono benissimo convergere insieme.
Odontoiatria e psicologia clinica possono collaborare anzi devono farlo in quanto possiedono l’approccio clinico quale terreno comune perchè è nella diagnostica patologica e nella metodica terapeutica che esse possono fondersi.
Ogni paziente è dotato (come del resto ogni umano) di soma e psiche e l’approccio olistico psicosomatico è quindi d’obbligo quale metodica di base.
Nello specifico il paziente odontoiatrico è corpo ed anima insieme in quanto quest’ultima si evidenzia nell’alleanza contrapposta alla riluttanza-resistenza.
Conoscere con quale professionista o paziente-cliente si ha a che fare sotto il profilo umano-esistenziale è un’esigenza sempre più sentita in vari settori professionali, indipendentemente dall’oggetto specifico su cui si interviene e dal servizio che viene prodotto o erogato.
Da qui il motivo dell’importanza di una interazione sempre più stretta tra due scienze importanti per la vita umana che insieme riescono a fondersi e completarsi apportando l’una sull’altra un contributo di alto livello ed un servizio sulla persona a 360 gradi.